Domenica 17 dicembre 2023

TRADIZIONI UNGHERESI NELLA MUSICA DI LISZT

Domenica 17 dicembre 2023, ore 17
Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi 30, Bologna

Gregorio Nardi, pianoforte

Per la rassegna
Liszt Musicista nel Futuro
Nell’ambito della XXVII Stagione Musicale 2023-2024

PROGRAMMA

Franz Liszt
(1811-1886)
Nuages Gris, 1881
Cinque canti popolari ungheresi, 1873

Béla Bartók
(1881-1945)

Tre canti popolari dal distretto di Csík, 1907
F. Liszt

Rapsodia Ungherese n. 17, 1882
György Ligeti
(1923-2006)


Musica ricercata: n. 8: Vivace. Energico, 1951-53
B. Bartók

II Ábránd (Fantasia), 1903
F. Liszt

Mosonyis Grabgeleit, 1870
B. Bartók
Sonatina, 1915
Dudelsackpfeifer (Allegretto)
Bärentanz (Moderato)
Finale (Allegro vivace)


F. Liszt Abendglocken, 1873-74

György Ligeti
(1923-2006)

Musica ricercata: n. 9: Adagio. Mesto

F. Liszt Bagatelle sans tonalité, 1885

György Kurtág
(1926-)

Hommage à Beatrice Stein, 2000
F. Liszt
Via Crucis, 1878
n. 4: Jésus rencontre sa très sainte mère
n. 8: Les femmes de Jérusalem

G. Kurtág
Merran’s Dream, 1998

F. Liszt Via Crucis
n. 10: Jésus est dépouillé de ses vêtements
n. 11: Jésus est attaché à la croix

G. Kurtág Johan van der Keuken in memoriam, 2001

B. Bartók




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Sonata, 1926
Allegro moderato
Sostenuto e pesante
Allegro molto


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Il programma scelto da Gregorio Nardi per la sua esibizione bolognese ci presenta un Liszt collocato in terra magiara, insieme a coloro che poco dopo seguirono le sue scelte in questo campo: Bartok e Kurtag. In tutti e tre questi autori la matrice classica – diciamo per capirci brahmsiana – non scompare, rimane nascosta per lasciare piuttosto emergere una sorta di nostalgia per le radici autoctone, di terra ungherese più che di impero austro-ungarico.

Anche se le pagine di Liszt decisamente orientate verso l’uscita dalle norme tonali “classiche” possono a ragione iscriversi nel percorso della musica occidentale verso il dominio dell’a-tonalità il profumo più o meno sensibile di cadenze popolaresche indica con decisione la presenza della matrice popolare: il Liszt che qui distoglie lo sguardo dalle corti nobiliari per cantare invece temi e cadenze armoniche predilette dai gruppi musicali che si spostavano nel paese, ospiti nelle corti dei nobili che alla vita di corte cittadina preferivano la vicinanza della popolazione locale dei loro possedimenti.

Alcuni brani proposti in questo programma sono ben noti al pubblico per apparire frequentemente anche in serate a sfondo “classico”, ma in questo caso la vicinanza con brani di solito trascurati mette in rilievo anche la matrice popolare di pagine divenute “classiche” come le Rapsodie Ungheresi.
(Rossana Dalmonte)

Gregorio Nardi è nato nel 1964 da una famiglia di artisti e di scrittori. Fino al 1987 ha studiato con i nonni Rio Nardi e Gregoria Gobbi, ed è stato l’ultimo allievo di Wilhelm Kempff. Successivamente ha seguito l’insegnamento di Thérèse Diette.

Premiato ai concorsi internazionali “Arthur Rubinstein” (Tel Aviv 1983) e “Franz Liszt” (Utrecht 1986), tiene da allora concerti in quattro continenti. Appassionato della pratica di strumenti originali, è stato più volte invitato in Francia e in Italia da Philippe Herreweghe. Ha collaborato con grandi strumentisti (Walter Grimmer, Ilya Grubert, Günter Pichler, Egidius Streiff, Renato Zanettovich) e cantanti (Suzanne Danco, Giulia Peri, Marianne Pousseur, Elena Zaremba, Mark Padmore).

La sua prima registrazione lisztiana – Réminiscences des Puritains – è stata scelta tra le cinque migliori dell’anno da J. Methuen-Campbell (“Gramophone”, 1990). Da allora ha inciso altri dischi lisztiani, tre dedicati a inediti di Schumann – riscoperti da Nardi in archivi europei e americani – e, in prima assoluta, composizioni fino ad allora sconosciute di Beethoven, Brahms, Wagner, Ferdinand Hummel, Schönberg e di altri autori tedeschi dell’Ottocento e italiani del Novecento.

Dal 2012 registra per Limenmusic una serie di CD/DVD: i grandi capolavori di Haydn, Beethoven, Schubert, Chopin, Liszt, Brahms, accanto a rarità di Della Ciaja, Rutini, Cherubini, Moscheles, Weber, Schunke, Casamorata.

Tra i molti lavori che ha eseguito in prima esecuzione mondiale: il Concerto di Adolfo Mejia, l’integrale del Song-Book di Gershwin ricostruito dalle testimonianze storiche, la prima versione della Concord Sonata di Charles Ives, i 17 Fragmente di Schönberg, gli Intermezzi dall’Ulisse di Dallapiccola trascritti da Donatoni, brani inediti di Brahms, Hans Rott, Busoni e Savinio e altri espressamente composti per lui da Klaus Huber, Henri Pousseur, Luciano Berio, Roman Vlad.

Dal 1992 ha scritto sulla storia dell’interpretazione per le riviste discografiche “CD Classica” e “Musica”, occupandosi anche di musicisti di tradizione ebraica (The Orel Foundation). Ha tenuto masterclasses e letture universitarie in Italia e in Israele, lezioni su Busoni, Alberto Savinio, Arnold Böcklin, Charles Ives e sui manoscritti schumanniani a Parigi (École Normale Supérieure de Musique, Université Paris8, Conservatoire CNSM de Paris, École Normale), Monaco (Lenbachhaus), Winterthur (Kunstmuseum), Düsseldorf, Basilea, alle Università di Milano e di Pavia, alla Syracuse University a Firenze, alla Scuola Normale Superiore Pisa.

Nel febbraio 2015 l’editore LoGisma ha pubblicato il primo volume di Con Liszt a Firenze, nel quale Nardi ha raccolto le sue ricerche sulla presenza a Firenze di Liszt e dei lisztiani. Il libro ha ricevuto il Fiorino d’Argento alla XXXIII edizione del Premio Firenze.

Gregorio Nardi vive e lavora a Firenze nello studio che fu del nonno materno, lo scrittore Piero Bargellini, ora divenuto Casa della Memoria, e che nell’Ottocento era abitazione del compositore Luigi Ferdinando Casamorata.

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