domenica 16 dicembre 2018

L’Art de Rossini … appliqué au piano

Fondazione Istituto Liszt, ore 17
via A. Righi 30, Bologna

Alessandro Commellato, pianoforte

Nell’ambito della mostra
DA PARIGI A BOLOGNA IN VIAGGIO CON LISZT E ROSSINI

Programma

Gioachino Rossini, da Péchés de vieillesse

Une pensée à Florence
Un profond sommeil
Un réveil en sursaut

Sigmund Thalberg, Duetto da Zelmira di Rossini

Perché mi guardi e piangi?

Franz Liszt, da Soirées musicales di Rossini

La pastorella dell’Alpi, Tirolese
La gita in gondola, Barcarola
La regata veneziana, Notturno
La danza, Tarantella napoletana

Fryderyk Chopin,

Trois Nocturnes op. 15

Barcarolle op. 60

   Appena spenti gli applausi al Guillaume Tell, la sua ultima opera teatrale (1829), Rossini scrive la sua più fortunata raccolta di musica da salotto – 12 pezzi di musica vocale con accompagnamento di pianoforte dal titolo Soirées musicales (1830-1835) – nella quale spicca il genere “canzone”. Le canzoni di Rossini – quelle delle Soirées e quelle dei Péchés – ebbero immediatamente un enorme successo per la loro facilità sia d’esecuzione, sia d’ascolto, per il grande numero di occasioni alle quali si prestavano, per l’immediata riconoscibilità dei loro temi.

Un’intera letteratura è dedicata allo studio del rapporto fra la musica e la poesia, in tutti i generi musicali, dunque anche nella canzone. Il concerto di questa sera si pone nella stessa area di interesse, ma la travalica in quanto propone delle trascrizioni pianistiche di canzoni.

Anche la trascrizione è un genere molto frequentato nell’Ottocento, fondamentalmente per la necessità pratica di diffondere attraverso pochi strumenti, o solamente il pianoforte, brani musicali che nella loro scrittura originale prevedevano il dispiegamento di complessi vocali e orchestrali imponenti, e dunque molto costosi e necessariamente presenti solo nelle grandi città.

Il rapporto fra le opere originali e le loro trascrizioni è meno studiato del rapporto fra la musica e la poesia; lo studio, poi, del rapporto fra la canzone e la sua trascrizione credo che sia ancora da cominciare. Ci si può chiedere: perché si deve trascrivere una canzone che non ha bisogno di grandi masse di cantanti e suonatori per essere goduta anche in famiglia? Non saprei proprio da cosa derivi questa moda, eppure le canzoni attirarono subito molti compositori che le “ridussero” al solo pianoforte oppure le ampliarono facendole diventare per orchestra.

Il concerto di questa sera è concepito proprio per sottoporre alla nostra attenzione questo problema: qual è il rapporto fra una canzone originale e la sua trascrizione? Possiamo riconoscere la canzone da cui deriva la trascrizione? Quale traccia dei versi rimane laddove il canto sparisce? Com’è Rossini “applicato” al pianoforte? (R. D.)

 

Alessandro Commellato ha studiato a Milano con Carlo Vidusso e si è perfezionato con Pier Narciso Masi, Evgeny Malinin e Sergio Fiorentino. È vincitore dei concorsi Rendano di Roma, Città di Stresa, Cidad de Oporto, Schubert di Dortmund.

Si è esibito come solista con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro la Fenice di Venezia, Filarmonica di Praga, Filarmonica Accademica di San Pietroburgo, Filarmonica di Omsk, Filarmonica di Odessa, Orchestra Nazionale Moldava, Orchestra della Radio di Zagabria, Filarmonica di Bacau, Première Orchestra di Krasnodar, “Solamente Naturali” di Bratislava, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra Sinfonica Toscanini di Parma, Milano Classica. Con Divertimento Ensemble e Virtuosi Virtuali ha eseguito opere contemporanee di Nono, Kagel, De Pablo, Bussotti, Donatoni, Guarnieri, al Mozarteum di Salisburgo, Auditorium Nacional di Madrid, Musica nel nostro Tempo di Milano, Autunno Musicale di Como.

È stato invitato dal Teatro alla Scala per la creazione di Cherì (F. Poulenc – R. Petit), Autour de Chopin (replicato a Varsavia, Teatro Nazionale Wielky), Coro di Morti di Petrassi. Al Teatro La Fenice di Venezia è stato solista in Medea di Adriano Guarnieri. Come camerista ha suonato a fianco di S. Palm, H. Deinzer, F. Maggio Ormezowski, S. Azzolini, S. Bernardini, P. Walter, R. van Spendonk, A. Fugiens, “Le Musiche Ensemble” di Berlino e molti altri.

Si dedica all’interpretazione su strumenti storici ed è stato invitato ai festivals di Bremen, Lausanne, Lugano, Verbier, Innsbruck, Aix en Provence, Mulhouse, Bratislava, Lockenhaus, Helsinki, Urbino.

Ha inciso per Ricordi, Amadeus (Péchés de vieillesse di Rossini), Brilliant Classics (Settimini e Concerti di J.N. Hummel, Sonate di F. Ries, integrale delle variazioni WoO di Beethoven). Per la Rai ha registrato Kennst du das Land, Alma Brasileira dedicato a H. Villa Lobos, Mozart e Rossini.

Collabora con S. Accardo, B. Giuranna e R. Filippini all’Accademia Stauffer di Cremona.

È docente di pianoforte al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara.

 

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