Liszt a Bologna – I pianoforti Streicher

Pannello 06 StreicherNel 1838, all’epoca dell’arrivo di Liszt, il mondo musicale bolognese prediligeva gli strumenti a coda di Pleyel a quelli di Erard o di costruttori austriaci. Erano anche assai diffusi strumenti a tavolo, principalmente di fabbricazione locale o viennese, come testimonia quello di Mathias Iakesch conservato presso la Reale Accademia Filarmonica di Bologna quasi certamente appartenuto a Rossini.

Per la sua seconda accademia bolognese, tenuta presso la sala Sampieri, in mancanza di un pianoforte Erard o che comunque lo soddisfacesse, Liszt suonò sul pianoforte Streicher del principe Filippo Hercolani, uno strumento probabilmente provato dal musicista nel corso della serata privata tenutasi nel palazzo Hercolani di Strada Maggiore il 27 dicembre 1838.

La casa viennese Streicher venne fondata da Johann Andreas Streicher (1761 – 1833). Nel pannello a sinistra sono inseriti i ritratti della moglie Nannette Streicher (1769 – 1833), anch’essa costruttrice, e del figlio Johann Baptist Streicher (1796 – 1871) autore del pianoforte riprodotto nel pannello. Sullo sfondo un particolare della stampa che raffigura la prima esecuzione dell’oratorio di Franz Liszt La leggenda di S. Elisabetta diretta dal compositore a Pest nel 1865.

Pannello 07 PianoforteA sinistra, l’atelier Streicher a Vienna e tre particolari della meccanica di pianoforti dell’epoca. Da sinistra a destra nel pannello: un disegno tecnico della meccanica a “doppio scappamento” di un pianoforte Erard (da Pierre Erard, Perféctionnements apportés dans le mécanisme du piano par les Érard depui l’origine de cet instrument jusqu’à l’exposition de 1834, Parigi 1834), la fotografia della meccanica di un pianoforte Erard del 1858 e il blocco composto da tastiera e martelliera sempre di un pianoforte Erard.

(D.T.)

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