Franz Liszt e l’Accademia del 25 dicembre 1838 alla Società del Casino di Bologna

Conosciamo dal programma a stampa i brani eseguiti nel corso dell’accademia vocale e strumentale con la quale Liszt venne presentato alla città di Bologna. L’Accademia era stata propiziata da Gioachino Rossini e preparata con la consueta cura organizzativa e musicale da Francesco Sampieri: il programma pianistico presentato da Liszt con l’esecuzione di La SerenataL’orgiadue brani tratti dalle Soirées musicales de Rossini, è certamente da interpretare come un omaggio al grande musicistaLe Réminiscences des Puritains de Bellini – eseguite nella sala di un edificio confinante con palazzo Pepoli – brillano inoltre come un omaggio a Carlo Pepoli, il patriota bolognese in esilio a Parigi librettista de I Puritani di Vincenzo Bellini. Pepoli, nel corso degli anni Venti, era stato molto attivo presso la Società del Casino: ricordiamo che fu lui a introdurre Giacomo Leopardi nell’Accademia dei Felsinei, l’accademia poetico letteraria di cui era vicepresidente che teneva le sue riunioni proprio nei locali della Società del Casino. L’amicizia di Pepoli venne ricambiata da Leopardi con l’epistola in versi Al Conte Carlo Pepoli (I Canti, XIX):

Questo affannoso e travagliato sonno
Che noi vita nomiam, come sopporti,
Pepoli mio? di che speranze il core
Vai sostentando? …

Il programma dell’Accademia vocale e strumentale della sera di Natale del 1838 si aprì con un coro di Vincenzo Gabussi, compositore bolognese protetto da Rossini che visse tra Parigi e Londra. Fu autore teatrale poco fortunato, divenendo però un richiestissimo autore di arie italiane alla moda e un noto insegnante di canto. Il coro – eseguito in apertura della serata – potrebbe essere stato tratto dall’Ernani, l’opera che Gabussi rappresentò, senza successo, al Théâtre-Italien di Parigi il 25 novembre 1834. I cantanti più noti che si esibirono all’Accademia di Natale furono certamente il soprano Ester Mombelli e il marito, il basso Carlo Zucchelli, vere star di caratura internazionale che avevano lavorato in più di una occasione con Rossini (furono, per esempio, Madame CorteseLord Sidney nella prima del Viaggio a Reims). Ester Mombelli era stata allieva, come la sorella Marianna, del padre Domenico Mombelli, tenore piemontese dalla brillantissima carriera internazionale che si era stabilito a Bologna all’inizio dell’Ottocento. Non meno notabile dei coniugi Zucchelli, anche il contralto Clementina Belli Degli Antoni ebbe una importante carriera internazionale, in particolare in Inghilterra. Nel 1842 sarebbe stata, sotto la direzione di Gaetano Donizetti, una degli interpreti della prima bolognese dello Stabat Mater rossiniano. Oltre a Zucchelli, altro basso della serata era Cesare Santerre, cantante che aveva una certa visibilità nel panorama italiano dell’epoca, il cui figlio, attivo anche come pianista, collaborava regolarmente con Francesco Sampieri come maestro di coro. Santerre padre amava anche esibirsi sulla scena drammatica come attore. I tenori erano Giovanni Manfredini Guarmani (Guermani, come appare nel programma di sala, è una delle tanti varianti del suo nome), figlio della soprano Elisabetta (Elisa) Manfredini Guarmani (per lei Rossini aveva scritto le parti di Amira in Ciro in Babilonia, di Amenaide in Tancredi, di Aldimira in Sigismondo, e di Adelaide in Adelaide) e Ludovico Venturoli, un giovane cantante che era stato allievo dal 1834 al 1837 del Liceo Musicale di Bologna nella classe di Lodovico Antonio Brizzi. Manfredini-Guarmani veniva apprezzato per la qualità della voce e per lo stile di canto che ricordava quello della madre, ma nelle recensioni veniva ritenuto manchevole in quanto a volume e ad espressione. Le tre allieve che Teresa Bertinotti presentò durante la serata furono le soprano Marietta Accorsi De Lorenzi (Accursi sul programma), Carolina Cuzzoni e Tiziana Tramontani di Rimini che ebbero importanti carriere nazionali come prime donne (un gruppo di sponsor riminesi – come si legge sul numero del 22 febbraio 1840 della rivista Glissons, n’appuyons pas – aveva affidato nel maggio 1838 la giovane promessa locale alle cura di Teresa Bertinotti. La Tramontani, dopo avere dato prova di sé in varie accademie a partire da quella bolognese del Natale 1838, debuttò a Spoleto con successo come prima donna assoluta in Marin Faliero e Lucia di Lammermoor). Nell’ambito del programma della serata che oltre al brano di Gabussi prevedeva brani vocali di Donizetti, Mayr, Rossini e Cimarosa (come si può leggere nel programma di sala presente nella galleria di immagini di questa pagina) risulta difficile da identificare il terzetto a soprano e due tenori di Donizetti  (probabilmente un brano di musica da camera) e il duetto di Giovanni Simone Mayr.

(D.T.)

ASCOLTO DI ALCUNI DEI BRANI ESEGUITI NELL’ACCADEMIA DI NATALE DEL 1838

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