domenica 21 febbraio 2016

UN’EREDITA POETICA E COMPOSITIVA: LISZT E SKRJABIN TRA LUCE E TENEBRE

Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi n. 30, Bologna, ore 17

Filippo Balducci, pianoforte

PROGRAMMA

A. Skrjabin

Sonata n. 9 op. 68 “Messa nera”
Preludi op. 11 nn. 1, 12, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 24

F. Liszt

Preludio funebre
Fantasia e Fuga sul nome BACH
Nuages gris
Ave Maris Stella (trascrizione per pianoforte)

A. Skrjabin

Sonata n. 4 op. 30
Andante
Prestissimo volando

Scarica il programma

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Il recital di Filippo Balducci si presenta come la dimostrazione pratica di una tesi storiografica che circola insistentemente in tutta la letteratura critica impegnata a descrivere il passaggio epocale dal mondo della tonalità maggiore-minore a quello di una tonalità aperta e multiforme, a volte decisamente a-tonale: Liszt nelle opere del suo ultimo periodo creativo, e soprattutto nelle pagine pianistiche brevi, avrebbe indicato la via da percorrere a maestri della modernità musicale fra loro diversissimi come Bartók, Debussy, Skrjabin.

Nel caso di Bartók – il più giovane dei tre e quindi il più “storicamente” lontano da Liszt – il legame sarebbe rafforzato dalla comune discendenza dall’humus musicale ungherese; Debussy, si sa, incontrò Liszt e  l’ascoltò suonare, mentre per Skrjabin il legame sembra puramente quello di una affinità elettiva. In verità c’è chi vuole fare “quadrare il cerchio” anche sul piano storiografico ricordandoci che Skrjabin potrebbe essere stato influenzato da Siloti, allievo di Liszt, ma a molti questa sembra un’inutile forzatura.

Il programma di questo concerto sostiene piuttosto la tesi di una “eredità poetica e compositiva” che s’innesta sul tronco lisztiano laddove si indeboliscono le barriere fra sacro e profano, fra luce e ombra, fra mondo umano e sovrannaturale, fra la musica e le altre arti.

Quest’ultimo aspetto diventa in Skrjabin dominante ed assume chiaramente le modalità della percezione sinestesica, ossia di quel fenomeno psicologico per il quale alcune percezioni derivanti da una modalità sensoriale si associano costantemente a immagini mentali legate ad un’altra modalità sensoriale. Ovviamente la ricchezza immaginifica è più palese nelle opere di grandi dimensioni, come le due Sonate in programma, mentre nelle brevi pagine dei Preludi un’altra “eredità poetica” molto sensibile è quella di Chopin. (R. D.)

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   Filippo Balducci, vincitore di concorsi pianistici nazionali e internazionali, tra cui Osimo, Lamezia terme, Enna, Senigallia, Pinerolo e Cincinnati (USA), ha suonato in prestigiose sale da concerto in Italia, Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Slovenia, Turchia, Stati Uniti e si è esibito come solista con importanti orchestre dirette, tra gli altri, da Marc Andreae, Enrique Batiz, Maurizio Billi, Josif Conta, Roberto Gianola, Julius Kalmar, Francesco Lentini, Aldo Sisillo.

Ha registrato per la RAI e la WGUC di Cincinnati e inciso per la Stradivarius.

Deve la sua formazione ad Angela Montemurro, Aquiles Delle Vigne e Fausto Zadra del quale ha continuato il lavoro di ricerca sulla tecnica pianistica. Ha seguito masterclasses con S. Fiorentino, J. Demus, G. Sandor, P. Badura Skoda, M. Marvulli, L. De Moura Castro, L. Natochenny, V. Feltsmann, e per la musica da camera con P. Vernikov, K. Bogino e col Trio di Trieste. Molto proficuo e stimolante è stato anche il recente confronto con il pianista Benedetto Lupo, con cui ha conseguito la Laurea di II livello in Pianoforte a indirizzo solistico con la votazione di 110 e lode e menzione speciale del MIUR.

Vincitore di tre concorsi a cattedra per titoli ed esami, è attualmente docente di Pianoforte principale e Didattica pianistica presso il Conservatorio di Bari. Già assistente del M° Delle Vigne in Francia e del M° Zadra in Spagna e Svizzera, è regolarmente invitato a tenere corsi di perfezionamento presso l’Accademia “F. Chopin” di Lugano e a far parte delle giurie di Concorsi nazionali e internazionali.

Appassionato interprete di Alexander Skrjabin, ha inciso recentemente un cd per l’etichetta DigressioneMusic dal titolo Scriabine. Portrait d’un visionnaire. È inoltre autore del saggio Musica dell’Apocalisse: la rivoluzione di Scriabin edito da SBF nell’ambito della collana musicologica “Viaggio d’Inverno”, curata da Alessandro Zignani, disponibile anche in formato digitale.

È ideatore e direttore artistico del Festival pianistico “Città di Corato”.

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